Quest’opera esplora la fragilità e l’indefinibilità dell’essere umano, partendo da una delle categorizzazioni più emblematiche della cultura occidentale attuale: uomo e donna.

Per un mese ho raccolto tutti i giorni immagini da Instagram usando come criterio di ricerca l’hashtag #female e #male. Nell’opera finale ci sono due proiettori: uno che riproduce le foto #female e l’altro #male. Le due diverse proiezioni si incontrano, fondendosi su sottili fogli trasparenti che riflettono le figure nell’ambiente circostante creando astrazioni poetiche e fluide che va a distruggere sia l’atto razionale di trovare confini nell’identità umana, sia la mia azione ripetitiva di archiviare immagini in base a categorie.
I fogli trasparenti sono leggerissimi e vulnerabili ad ogni cambiamento d’aria provocato da presenze che possono causare lievi movimenti dei fogli e conseguentemente delle figure riflesse sui muri. Questo rende il lavoro in costante movimento e fragile di fronte a ogni flusso esterno. L’estrema mutevolezza delle forme rende le figure labili e di difficile classificazione andando oltre quelle etichette frutto di una costruzione culturale ed esistono solo nella mente umana.
Questo lavoro va oltre la struttura della parola rendendo la sensibilità capace di percezioni più sottili attraverso un’osservazione più contemplativa.

 

©

Related Photos