Nei prossimi tre anni, un progetto di ricerca della Facoltà di Economia (responsabile, il ricercatore Peter Agstner) studierà gli effetti della riforma sulle casse rurali dell’Alto Adige.

Gli effetti della legge 49/2016 - che ha modificato l’assetto del sistema di credito cooperativo italiano - sulle casse rurali dell’Alto Adige sono al centro del progetto che nei prossimi tre anni sarà portato avanti da Peter Agstner, ricercatore alla Facoltà di Economia.

La legge ha ridisegnato il panorama del credito cooperativo in Italia, obbligando le banche con un forte radicamento sul territorio a confluire in un gruppo di istituti guidati da una s.p.a. Questa previsione non ha tardato a scatenare critiche e perplessità – relative a una perdita di autonomia degli istituti – anche a livello altoatesino, dove forte è la presenza delle casse rurali.

L’Alto Adige è l’unica realtà territoriale, in virtù della sua specialità, ad avere ottenuto, per le casse rurali locali, l’esenzione dall’obbligo di assoggettamento alla direzione di una capogruppo s.p.a., che invece ha riguardato le banche sorelle sul resto del territorio nazionale, integrate o nel gruppo nazionale Iccrea o nella Cassa Centrale Trentina. “Ciò è stato possibile grazie all’obbligo, previsto dal legislatore che il sistema Raiffeisen Alto Adige si doti di un IPS, ovvero di un sistema di garanzie interne che permetta di assicurare la solidità delle casse rurali”, afferma Agstner.

“Il progetto, che si concluderà nel 2022, ha l’obiettivo di verificare se il sistema “speciale” creato per le casse rurali altoatesine determini vantaggi o svantaggi per i clienti che accedono a servizi come mutui o credito per le imprese”, spiega il ricercatore. Il progetto verrà finanziato dalla Federazione delle Casse Rurali dell’Alto Adige.

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