Un team di ricerca tutto italiano, di cui fanno parte Diego Calvanese, professore della Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche unibz, e altri colleghi dell’Università La Sapienza di Roma, è stato insignito con il Classic Paper Award alla conferenza AAAI 2021, evento di punta a livello mondiale per la ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale. Il loro paper ha avviato un filone di ricerca che ha permesso di innovare il modo in cui vengono cercate e trovate le informazioni sul web e nelle grandi basi di dati.

La conferenza scientifica AAAI rappresenta il summit dei migliori scienziati al mondo che si occupano di Intelligenza Artificiale. La selezione per presentarvi le proprie ricerche è spietata e nell’ultima edizione, si sono fatti concorrenza circa 7000 articoli. Nel corso della 35esima edizione, che si svolge online a causa della pandemia, il comitato organizzatore ha deciso di premiare Diego Calvanese, docente della Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche unibz, e i colleghi Giuseppe De Giacomo, Domenico Lembo, Maurizio Lenzerini, Riccardo Rosati del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale dell’Università “La Sapienza” di Roma, per un paper - DL-Lite: Tractable Description Logics for Ontologies - che questi avevano presentato alla ventesima edizione dell’evento, nel 2005.

Il Classic Paper Award di AAAI è attribuito all’articolo di una edizione passata della conferenza che ha avuto il maggior impatto sulla comunità scientifica nel corso del tempo. L’articolo pubblicato da Calvanese e colleghi sedici anni fa, ha gettato le basi teoriche per una nuova linea di ricerca che poi ha generato una nuova tecnologia di interrogazioni delle basi di dati – chiamata Ontop – e al primo spinoff della Libera Università di Bolzano, Ontopic che ha sede nel Parco Tecnologico NOI nel capoluogo altoatesino.

Il paper, insieme ad una versione estesa pubblicata successivamente su rivista, ha ottenuto complessivamente più di 2000 citazioni. A questo si aggiungono centinaia di altri lavori scientifici, prodotto del lavoro della comunità scientifica degli esperti di gestione dei dati e di ontologie (una modalità di descrizione e rappresentazione della conoscenza, quindi dei dati) nel campo dell’intelligenza artificiale. La ricerca di Calvanese e colleghi diede origine a un algoritmo di riscrittura delle interrogazioni che permetteva di accedere molto più velocemente e in maniera più precisa ai dati contenuti in enormi database.

Il concetto alla base del funzionamento dell’algoritmo sviluppato era il seguente: i dati non vengono considerati nel loro aspetto o nel loro formato preciso, ma nella loro sostanza, o in ciò che quei dati effettivamente rappresentano. In questo modo, si è in grado di assegnare loro un senso. La tecnologia che è stata sviluppata a partire da quell’algoritmo è stata chiamata “Ontop” perché permette di stare “sopra i dati”, di vederli dall’alto: essa permette di rappresentare i dati in modo che venga evidenziato il loro contesto, che sia possibile collegarli con dati attinenti e, soprattutto, di definirne in modo esplicito le caratteristiche logiche, in linea con il loro significato semantico. Questo permette di interpretare meglio i dati e aumenta enormemente la loro utilità.

 

“Ritengo questo tipo di riconoscimento il più importante che un lavoro scientifico possa ottenere perché testimonia il forte impatto che la ricerca ha avuto nel tempo sulla comunità scientifica. E quando il premio giunge da una conferenza importante come AAAI, la notizia è particolarmente appagante”, afferma il professore della Libera Università di Bolzano, “In questo caso l’impatto scientifico si accompagna anche ad un impatto pratico, visto che quella ricerca ha portato ad un sistema largamente utilizzato e poi ad una startup”.

Diego Calvanese rientra nel novero degli scienziati informatici che secondo l’Association for Computing Machinery – con sede a New York – stanno ridefinendo l’era digitale. Calvanese è uno dei 58 informatici nominati Fellow nel 2019 dall’ACM per il contributo scientifico dato in diversi settori dell’informatica, tra cui: intelligenza artificiale, cloud computing, computer grafica, biologia computazionale, scienza dei dati, sicurezza e privacy, ingegneria del software, quantum computing e web science. Gli ACM Fellow costituiscono un gruppo d’élite che rappresenta meno dell’1% dei membri globali dell’associazione e quelli nominati nel 2019 provengono da università, aziende e centri di ricerca in Australia, Canada, Cina, Egitto, Francia, Germania, Israele, Italia, Svizzera e Stati Uniti.

Attualmente Calvanese è al primo posto per le citazioni su Google Scholar nell’area di ricerca delle Description Logics, al settimo posto a livello mondiale per il Data Management, al settimo anche per il settore della Knowledge Representation e al terzo per la Verification, ovvero quattro dei suoi cinque campi di ricerca. Professore alla Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche unibz da 16 anni (2003), Diego Calvanese ne è stato anche vice preside alla ricerca e, attualmente, dirige un’équipe di ricerca nel Research Centre for Knowledge and Data (KRDB) che si occupa dello sviluppo di strumenti software per l’integrazione dei dati. Proprio grazie a questo lavoro, il team di Calvanese ha costruito una tecnologia open source, denominata ontop, che nel 2019 ha permesso la nascita del primo spinoff di unibz: Ontopic Srl, con sede al Noi Techpark.

Related Articles

Tecno-prodotti. Creati nuovi sensori triboelettrici nel laboratorio di sensoristica al NOI Techpark

I wearable sono dispositivi ormai imprescindibili nel settore sanitario e sportivo: un mercato in crescita a livello globale che ha bisogno di fonti di energia alternative e sensori affidabili, economici e sostenibili. Il laboratorio Sensing Technologies Lab della Libera Università di Bolzano (unibz) al Parco Tecnologico NOI Techpark ha realizzato un prototipo di dispositivo indossabile autoalimentato che soddisfa tutti questi requisiti. Un progetto nato grazie alla collaborazione con il Center for Sensing Solutions di Eurac Research e l’Advanced Technology Institute dell’Università del Surrey.

unibz forscht an technologischen Lösungen zur Erhaltung des Permafrostes in den Dolomiten

Wie kann brüchig gewordener Boden in den Dolomiten gekühlt und damit gesichert werden? Am Samstag, den 9. September fand in Cortina d'Ampezzo an der Bergstation der Sesselbahn Pian Ra Valles Bus Tofana die Präsentation des Projekts „Rescue Permafrost " statt. Ein Projekt, das in Zusammenarbeit mit Fachleuten für nachhaltiges Design, darunter einem Forschungsteam für Umweltphysik der unibz, entwickelt wurde. Das gemeinsame Ziel: das gefährliche Auftauen des Permafrosts zu verhindern, ein Phänomen, das aufgrund des globalen Klimawandels immer öfter auftritt. Die Freie Universität Bozen hat nun im Rahmen des Forschungsprojekts eine erste dynamische Analyse der Auswirkungen einer technologischen Lösung zur Kühlung der Bodentemperatur durchgeführt.

Article
Gesunde Böden dank Partizipation der Bevölkerung: unibz koordiniert Citizen-Science-Projekt ECHO

Die Citizen-Science-Initiative „ECHO - Engaging Citizens in soil science: the road to Healthier Soils" zielt darauf ab, das Wissen und das Bewusstsein der EU-Bürger:innen für die Bodengesundheit über deren aktive Einbeziehung in das Projekt zu verbessern. Mit 16 Teilnehmern aus ganz Europa - 10 führenden Universitäten und Forschungszentren, 4 KMU und 2 Stiftungen - wird ECHO 16.500 Standorte in verschiedenen klimatischen und biogeografischen Regionen bewerten, um seine ehrgeizigen Ziele zu erreichen.

Article
Erstversorgung: Drohnen machen den Unterschied

Die Ergebnisse einer Studie von Eurac Research und der Bergrettung Südtirol liegen vor.