Chi avrebbe mai pensato che uno smartphone potesse dare una nuova popolarità ad Alessandro Manzoni, Cesare Pavese & co.? Al Salone del Libro di Torino sono state premiate le migliori app per interagire e rileggere nel nuovo linguaggio dei nativi digitali i pilastri della letteratura. E con grande successo.

Teste chine, dita che sfogliano attente, lettori concentrati. Editori che stringono mani, autori che dispensano autografi. Migliaia di libri. E di tablet e di smartphone. Questo è il Salone del libro che si svolge a Torino nel mese di maggio e che quest’anno ha chiuso la sua 28esima edizione con un ottimismo diffuso verso il futuro, grazie all’incremento sia di visite che di vendite.
Oltre alle consuete presentazioni di libri e incontri con gli scrittori ha destato molto interesse la sezione Book to the future, il progetto del Salone dedicato all’editoria digitale, che ha premiato dieci startup (nove italiane e una statunitense) che meglio hanno saputo elaborare un format creativo digitale partendo da contenuti editoriali tradizionali.
Una di queste è Twletteratura, una comunità su twitter che legge e commenta grandi opere della letteratura come in un grande gioco. Dall’idea di condensare nel 2012 ‘La luna e i falò’ di Cesare Pavese in 32 tweet, si è passati ad una vera e proprio piattaforma di social reading. Ma come funziona esattamente? Viene proposto un libro, stabilito un calendario per leggerlo insieme e con l’apposito hashtag tutti i partecipanti alla comunità sono invitati a riscrivere l’opera in un tweet, che può consistere in un riassunto, una parafrasi, una parodia, una variazione del testo originale, una frase particolarmente piaciuta, una riflessione, una domanda. Alcuni giocatori interpretano i personaggi stessi del libro e interagiscono con i lettori. Durante il gioco è possibile inoltre raccogliere i tweet preferiti, creando la propria collezione personale. Tutto questo permette di far scoprire soprattutto ai ragazzi un uso creativo e formativo dei social network, un utilizzo più consapevole delle nuove tecnologie, ma soprattutto l’emozione di partecipare alla scrittura collettiva di un testo letterario. Durante il Salone è stata proposta la rilettura de ‘Il viaggio in Italia’ di Goethe, in omaggio al paese ospite di quest’anno, ovvero la Germania: ogni giorno un capitolo diverso tra quelli più famosi dedicati a Venezia, Bologna, Roma, Napoli e Palermo e #twgoethe è balzato subito tra i primi cinque hashtag della giornata, con i giocatori che non solo twittavano i passi più famosi dell’opera, ma li corredavano con foto attuali dei luoghi citati dal poeta.
Un’altra startup molto interessante premiata a Torino è stata Cityteller, una piattaforma social dedicata alla condivisione e geolocalizzazione dei luoghi protagonisti dei libri. Lo scopo che questa applicazione si prefigge è sia di guardare e conoscere il territorio attraverso le parole dei grandi scrittori e delle loro storie, ma anche di condividere con gli altri utenti le storie che si è letto e che ci hanno appassionato, segnalando i luoghi in cui sono ambientate: un modo diverso di scoprire le città e il mondo dei libri, con occhi nuovi tra realtà e immaginario. Dopo aver scaricato la app ed esserci creati un profilo, possiamo scattare e inviare le foto dei luoghi protagonisti di una citazione letteraria, trasformandoci in lettore-turista e contribuendo a creare una mappa “geoemozionale”, come la definiscono i suoi sviluppatori. In una narrazione collaborativa che integra storytelling e geotagging a cui tutti possiamo contribuire, si andrà così a scoprire luoghi poco conosciuti e non battuti dal turismo di massa attraverso il racconto dei grandi autori.

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